PAOLA RATTAZZI / CLAUDIO SALVAGNO Paesaggi interiori ed altri silenzi…

Galleria / Exhibitions gallery

5 – 26 agosto 2012

MUSEO DEL MOBILE DELL’ALTA VALLE VARAITA
E DELLA TRADIZIONE CULTURALE ALPINA DI CASTELPONTE

Antica Strada Casteldelfino-Chianale
Frazione Castello, 53 – 12020 PONTECHIANALE (CN)
Direzione: Celeste Ruà

Riapre il 5 agosto con la mostra: “Paola Rattazzi e Claudio Salvagno. Paesaggi interiori ed altri silenzi…” l’attività culturale del Museo del Mobile dell’Alta Valle Varaita, un piccolo, quanto suggestivo spazio espositivo, ricavato all’interno di una tipica dimora alpina d’epoca, nella Frazione Castello di Pontechianale (m. 1603 s.l.m.) nell’alta valle Varaita.

La rassegna, curata da Paolo Infossi, con il patrocinio della Comunità Montana Valli del Monviso e del Comune di Pontechianale, propone una quarantina di opere tra dipinti e sculture.

Paola Rattazzi e Claudio Salvagno sono due artisti molto diversi, nella formazione, nella tecnica e nei materiali impiegati. Paola, si esprime con la pittura, ed i suoi paesaggi sono il risultato di un delicato impasto di colori e di sentimenti, indissolubilmente legati all’esistenza. Claudio, è un poeta, un poeta di un dialetto antico e originario o di una “lingua altra” come l’Occitano. Ma è anche artista, scultore, dalle forme anche più tormentate e aggressive, ogni qual volta prevale il suo istintivo desiderio di toccare, modellare la materia, come il legno o la pietra.

Al centro della loro attenzione, c’è un’intimistica visione della natura e del paesaggio, che assumono forme ed aspetti suggeriti dall’intensità della tensione interiore, simbolica e spirituale, e dell’immaginario, che le elabora, le trasforma e le interpreta. Sono paesaggi reali o immaginari, luoghi e non luoghi, raccolti in impressioni che non cedono mai a tentazioni naturalistiche, ma riflettono emozioni ed esperienze comuni, un processo condiviso nel coglierne il senso, il riflesso, il respiro, l’attimo.

In questi lavori il paesaggio e l’anima, sono strettamente legati, connaturati. Intimamente legati come s’incontra di rado nel lavoro di un artista. Anima e paesaggio, descritti con toni avvolgenti e coinvolgenti. Entrambi parlano della natura, catturandone gli elementi sostanziali, per recuperare, infine, anche le forme più ancestrali che si perpetuano, rinnovandosi in frammenti di armoniosa bellezza, per svelare un ambiente ideale, un paesaggio affettivo, che diviene anche “casa”.

Un percorso emotivo, vissuto con gli occhi e con il cuore, per raccontare infinite storie di palpitanti primavere e di lunghi inverni, di luci e di ombre scure, di inquietudini e di umana solitudine, di gioie e di malinconie.

Paola Rattazzi e Claudio Salvagno, sono due artisti che manifestano, ancora intatto, il gusto della scoperta e di sapersi stupire, di provare meraviglia e, osservando i loro lavori, sembra che intendano dialogare anche con quel bambino che dovrebbe ancora sopravvivere in ognuno di noi. Scrisse Sigmund Freud: «Das Kind ist der Vater des Mannes». E cioè: Il bambino è il padre dell’uomo. Un concetto che al di là delle interpretazioni scientifiche più aderenti o intransigenti, potrebbe anche significare che non è sicuramente sbagliato provare ad ascoltare, talvolta, quel “padre”. Ascoltare quelle sensazioni che possono suggerire, anche agli adulti, di provare a “guardare” tutto ciò che ci circonda con occhi profondamente diversi. [dal comunicato stampa]

orari: dalle ore 15,30 alle ore 18,30
Chiuso il lunedì
Visite guidate e gruppi, anche in altri orari, su prenotazione
Ingresso gratuito
Catalogo in mostra
Info: Ufficio Turistico di Valle: (0175) 970.640
museodelmobile@tiscali.it

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Paola Rattazzi e Claudio Salvagno. Paesaggi interiori ed altri silenzi…

Inaugurazione mooolto speciale: vino, pappa, musica e danze occitane!

Grazie a Paolo Infossi, Celeste Ruà, Claudio Salvagno e a tutti quelli che hanno partecipato!!!

CASOLI PINTA, Premio Biennale Nazionale di Pittura Murale

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Il Premio Biennale Nazionale di Pittura Murale Casoli Pinta, ospitato nel Palazzo Ducale di Atri dal 7 al 27 luglio, promosso dall’Associazione Castellum Vetus, presieduta da Marantonietta Carulli, con il Patrocinio del Comune di Atri e della Fondazione Tercas, riparte quest’anno, dopo l’interruzione causata dal grave sisma del 2009, con la sua IV Edizione, a cura di Maria Cristina Ricciardi.

Il Premio, che inaugura il giorno 7 luglio, ore 19, si avvale della partecipazione di 25 straordinari artisti di panorama nazionale, invitati su indicazione del critico in accordo con Tonino Bosica, referente del Premio, ad esporre un’opera di grande formato, affinché una Giuria di esperti, presieduta dall’Assessore alla Cultura del Comune di Atri, Domenico Felicione, scelga quella che costituirà il 53° dipinto murale del magnifico borgo di Casoli di Atri, particolarissimo Museo, in cui fanno spicco, sulle facciate delle case, opere di artisti celeberrimi fra cui: De Micheli, Madiai, Seveso, Velasco, Aprea, Memmo, Falconi e molti altri.

La manifestazione, attraverso il coinvolgimento di qualificati critici ed artisti, sostiene e promuove da molti anni l’interesse per le arti figurative e la pittura parietale nel territorio del teramano. Infatti, Casoli di Atri vanta oggi un vero e proprio “Museo sotto le stelle”, che raccoglie 52 dipinti murali eseguiti a partire dal 1996, con una programmazione annuale, divenuta successivamente biennale, che ha riscosso nel tempo ampi consensi di critica e di pubblico. La manifestazione è accompagnata da un esaustivo catalogo, con ampia presentazione critica, le immagini dei dipinti e le biografie degli artisti partecipanti, con in copertina un’opera del maestro Gaetano Memmo, vincitore dell’ultima edizione. Scrive in catalogo la curatrice: «Casoli Pinta è molto più che un Premio Biennale Nazionale di Pittura.

E’ un progetto culturale entusiasmante ed articolato nato ben sedici anni fa e dunque, il primo fra tutti quelli che oggi regalano all’Abruzzo spettacolari paesi dipinti. Il magnifico borgo di Casoli di Atri, che si erge su paesaggio già bello di suo, che spazia dalle cime del Gran Sasso al Mar Adriatico, si è trasformato in un Museo “a cielo aperto”, conosciuto in tutto il mondo, con opere di grande formato, realizzate da importanti artisti di panorama nazionale, condiviso fattivamente dagli abitanti e dagli amanti dell’Arte, nel convincimento che essa vada portata fra la gente, fra le strade e le case, respirandola insieme all’aria, vissuta nella quotidianità, allorquando, passando fra gli edifici del paese, i nostri occhi vi si possano “appoggiare”, proprio come accade quando ci troviamo fra le pareti delle nostre abitazioni. Perché di quadri si tratta.

Veri e propri quadri, come se il borgo di Casoli di Atri fosse veramente il salotto di tutti! E allora, ne beneficia la conoscenza, la bellezza, il piacere dello sguardo, apertura ad un passaggio che arriva diretto – come un treno – all’animo umano, e credo che se vogliamo “rinascere” da questi tempi di crisi e di cronache da brivido, sperare la sostenibilità di un mondo diverso, non possiamo cercarlo senza l’Arte, né pensarlo, né trasmetterlo perché l’arte sarà sempre la più straordinaria chiave di lettura per leggere l’essenza del nostro esistere».

Gli artisti invitati:

Luca BELLANDI, Claudio BENGHI, Cesare BORSACCHI, Gabriella CAPODIFERRO, El Gato CHIMNEY, Alessandra DE SANCTIS, Bruno DI PIETRO, Gabriella FABBRI, Domenico GABBIA, Giovanni LORENZETTI, Luciano LUPOLETTI, Vilma MAIOCCO, Maria MICOZZI, Gabi MINEDI, Ciro PALLADINO, Ivano PARDI, Emilio PATRIZIO, Augusto PELLICCIONE, Massimiliano PONENTE, Paola RATTAZZI, Mauro REA, Maurizio ROMANI, Leonardo SANTOLI, Gianfranco SERGIO, Rocco SIMONCINI